La nuova pandemia che deve arrivare

L’idea di dover convivere con una nuova pandemia mette paura dopo quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni, invece c’è chi la ritiene una possibilità concreta.

Dal 2020 in poi in concomitanza con l’avvento del Covid abbiamo imparato il significato della parola pandemia e come possa essere importante applicare una serie di misure restrittive per evitare che la situazione peggiori. Per mesi siamo addirittura stati costretti a restare in casa a meno che non fosse strettamente necessario e a frequentare un numero limitato di persone, a dimostrazione di come il problema fosse serio e grave.

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L’idea di una nuova pandemia spaventa tutti – fortecarpenedo.it

Pian piano l’allarme peggiore è stato messo alle spalle, anche se resta comunque importante agire con cautela per evitare che alcune situazioni possano verificarsi. L’idea che tutto possa ripetersi non può che spaventare, soprattutto perché non si può sapere quale possa essere la portata del problema, la durata e le rinunce che dovranno essere fatte, ma molti medici sono convinti sia necessario prepararsi al peggio.

Una pandemia sta davvero per tornare?

Lavaggio attento delle mani, uso della mascherina e contatto limitato con chi vive al di fuori della nostra casa sono state solo alcune delle misure con cui abbiamo dovuto convivere nel pieno del Covid, che siamo ovviamente felici di esserci messi alle spalle. E se fossimo costretti davvero a dover affrontare una nuova pandemia? Tutti si augurano si possa avere imparato da quanto vissuto e che i progressi della scienza possano scongiurarlo, ma non è detto sia così.

A portare avanti con convinzione questa teoria è il direttore del Centro per la Neurologia Avanzata di Malaga, Hernando Pérez, che sta parlando del tema già da qualche tempo, ma con un pensiero differente rispetto al nostro recente passato. Non si tratterebbe infatti di una pandemia legata a una malattia infettiva, come il Coronavirus, ma di diversi problemi, altrettanto noti, con cui si ritrovano a convivere in tanti. Basti pensare a obesità, depressione e soprattutto le malattie di origine neurologica che sono più diffuse di quanto si possa pensare.

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Le malattie del sistema nervoso saranno la nuova pandemia – fortecarpenedo.it

Il quadro peggiore sarà quello che riguarderà il morbo di Alzheimer, che tanti tendono ad associare come un disturbo legato agli anziani, ma non è assolutamente così. Anzi, sono sempre di più i 40-50enni che ricevono la diagnosi, ma con una prospettiva peggiore rispetto a chi non è più giovanissimo, visto che in questo caso il quadro clinico si aggrava più velocemente.

Non cambia molto nemmeno quanto sta accadendo con il Parkinson, con numeri pari al doppio rispetto anche solo a una decina di anni fa. A questo si deve aggiungere l’ictus, per cui muoiono sei milioni di persone all’anno nel mondo.

Ma a cosa sarebbe dovuto tutto questo? A detta del medico, le cause sono essenzialmente due, ovvero l’invecchiamento della popolazione e le cattive abitudini di vita tipiche della società attuale. Fortunatamente non è necessario assistere passivamente a questa evoluzione negativa, sarebbe innanzitutto importante mettere in pausa periodicamente il nostro cervello, cercando di controllare lo stress, anche con tecniche come la meditazione, oltre a fare il possibile per riposare in modo costante. Certamente avere una sveglia quotidiana non aiuta, sarebbe importante abituare il fisico a svegliarsi più o meno alla stessa ora in modo naturale e senza troppi assilli.

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