Sai come si coniuga il verbo “cuocere” al passato remoto? Una difficoltà che hanno in molti, ecco svelata finalmente la risposta.
Da uno dei suoi “padri”, Dante, passando per Leopardi e arrivando a Ungaretti, Montale, Calvino e tantissimi altri , l’italiano è sempre stata, e continua ad essere, una lingua meravigliosa, ricca di sonorità e dolcezza. Non è un caso che, la nostra poesia (e più in generale, la nostra letteratura) sia amata e studiata in tutto il mondo, sia per la fattezza dei capolavori sia per la bellezza della lingua della nostra Italia.
Eppure, sebbene abbia un vocabolario ricchissimo, che permette di utilizzare tantissimi sinonimi, impararlo non è per nulla facile, così come non è facile insegnarla; inoltre, alle diverse regole che la regola, ci sono diverse eccezioni e tante casistiche. Da parlanti natii, spesso non ci facciamo, ma senza dubbio per chi impara l’italiano da straniero sono sicuramente ostacoli.
Eppure, in alcuni casi, anche da parlanti ci troviamo di fronte a dubbi quasi amletici: ad esempio, come si coniuga il verbo “cuocere” al passato remoto? In tanti sbagliano, ecco la risposta ad una necessità che spesso ci coglie nel momento in cui dobbiamo parlare della cucina che “fu”!
Il passato remoto del verbo cuocere ostico per tutti: ecco come si coniuga
Sebbene sia poco usato e difficilmente lo sentiamo intorno a noi, il passato remoto del verbo “cuocere” esiste, anche se segue una coniugazione irregolare come tanti altri verbi della seconda coniugazione. Magari, naturalmente, potrebbe capitarci di coniugarlo correttamente e poi, al suono, sentirci in “errore”: niente paura, perché il passato remoto del verbo è proprio questo e ci sono pochi margini d’errore!
La coniugazione è quindi la seguente: io cossi, tu cocesti/cuocesti, egli cosse, noi cocemmo/cuocemmo, voi coceste/cuoceste, essi cossero. La doppia forma utilizzabile per la seconda persona singolare, la prima persona plurale e la seconda persona plurale è data dal mantenimento del dittongo. Il verbo è transitivo e deriva dal latino cŏcĕre per il classico cŏquĕre.
Per quanto possa magari suonare “strano” all’orecchio, il passato remoto del verbo “cuocere” è proprio quello che hai potuto leggere qualche riga sopra. Tienine conto la prossima volta che devi parlare di ricette di tanti anni fa con qualcuno e non fare brutta figura con la coniugazione!