DICEMBRE 2016
Domenica 4
VISITE GUIDATE con LE SENTINELLE del LAGAZUOI
alle ore 10,30 e alle 15,30
I volontari della TRUPPA assieme ai rievocatori delle
Sentinelle del Lagazuoi in divisa accompagneranno i visitatori
all'interno della struttura illustrando la ricostruzione storica e la
storia del forte.
Ingresso libero e gratuito
inoltre chiusura della mostra:
Mostra dei ceramisti del forte: Collettivo C13
Ragnarǫkラグナロク
Dal 20 novembre al 4 dicembre 2016
Non è una mostra che può essere raccontata con le parole.
E’ una mostra che attraverso le opere create dagli artisti
Italiani e Giapponesi, dei solidi di ceramica, vuole trasmettere uno
spunto di riflessione su quanto l’uomo sia in grado di fare, di giusto e
di sbagliato; su quanto possa interferire positivamente o negativamente
sul corso della propria vita, fino ad influenzare la vita degli altri.
E’ un memento quello suggerito dal maestro Shogoro attraverso il
significato di “Ragnarǫk”, una parola che ha viaggiato nel tempo, che
trova origine nella mitologia Islandese per poi essere riscoperta da
Richard Wagner. Una mitologia giunta fino in Oriente, forse anche
tramite la religione Hindu (narrata nel libro di Mahabharata), ora
entrata nella cultura giapponese come ラグナロク.
Il monito non è da
interpretare come la fine, il tramonto, l’epilogo ma un’esortazione per
proporsi positivamente verso gli altri.
Artisti Partecipanti
CollettivoC13: Elena Lombardi, Stefano Giglio, Matteo Bagolin, Andrea Da Tos.
Artisti giapponesi:
Rie Miyatake, Satoko Mori, Hiroko Nakano, Masanori Otsuka, Masako Hara, Ayaka Miyoshi, Sanae Nakata, Aya Yamamoto.
Ragnarǫkラグナロク
It is an exhibition that can be told with the words.
Is an
exhibition that through the works created by Italian and Japanese
artists, the ceramic solids, wants to convey an idea for reflection on
what the man is capable of doing, of right and wrong; on what can
interfere positively or negatively affect the course of their lives, to
influence the lives of others.
It is reminder that suggested by the
master ceramist Shogoro through the meaning of “Ragnarǫk”, a word that
has traveled through time, which originates in the Icelandic mythology,
only to be rediscovered by Richard Wagner in “canto dei Nibelunghi”. A
mythology come up in the East, perhaps even through the Hindu religion
(narrated in the book of Mahabharata), now entered the Japanese culture
as ラグナロク.
The warning is not to be interpreted as the end, the
sunset, the epilogue but an exhortation to present itself positively
towards others.