Forte Carpenedo fu finito sul finire dell'Ottocento, sul modello dei forti disegnati dal colonnello austriaco A.   Tunkler (detti anche di tipo prussiano) e fa parte del  Campo Trincerato di Mestre.

 Lo scopo della sua costruzione era quello di difendere, dagli attacchi provenienti da terra, Venezia ed il suo porto e soprattutto l'Arsenale militare.
 Importante era porre i forti lungo le vie di accesso dalla terraferma alla città lagunare. 

 Forte Carpenedo è posto lungo la via principale Treviso-Trieste.
 Per accedervi si attraversa il ponte (all'epoca ponte levatoio), ed ai lati si può notare una delle 4 caponiere con   le tipiche feritoie (finestre strette), poi si accede al corpo centrale detto traversone centrale dove è situata la   logistica: il Comando, le sale di servizio, l'infermeria, la sartoria, gli uffici, la fureria.

 Mentre nell'area del fronte d'attacco e nei fronti laterali, trovano posto camerate, cucine, depositi di   munizioni,  stalla. Tali stanze sono collegate a un unico corridoio traversale (350 mt) che percorre tutta la   struttura. Le scale che si incontrano lungo il corridoio portano alla zona di attacco, alle postazioni di   artiglieria.

 L’area al cui interno sorge il forte rientra in parte nel SIC IT3250010 Bosco di Carpenedo.
 Il contesto ambientale in cui è inserito Forte Carpenedo ha della caratteristiche uniche e pregiate.   Percorrendo il sentiero  che si sviluppa lungo il perimetro dell’area del Forte Carpenedo, si possono fare degli   incontri naturalistici del tutto inaspettati, considerando che siamo ad una manciata di secondi dal centro e   dal traffico cittadino.
 Gli uccelli sono senz’altro gli animali che più facilmente è possibile osservare ed ascoltare.

 Essi frequentano in particolare le siepi, soprattutto durante le stagioni della migrazione: la primavera e   l’autunno.

 Interessantissime sono le aree prative, che comprendono anche alcuni prati umidi, soggetti ad allagamento   stagionale, in cui si sviluppa un interessante canneto. Certamente però, ciò che rende ancora più pregiati   questi prati, sono le orchidee, divenute sempre più rare a causa della cieca cancellazione dei loro habitat più   tipici.